Autore: Dott.ssa Michela Rosati – Tutti i diritti riservati.*
Pubblicato su “Il Giornale dell’Umbria” del 17/08/2011
Le vacanze estive sono decisamente una piacevole tradizione, nei nostri ricordi sono associate alla fine della scuola, alle gite al mare, al tempo libero trascorso con amici e familiari. Ma spesso le tradizioni si trasformano in aspettative che, se disattese, causano frustrazione, nervosismo e, a volte, profonda tristezza.
Avete mai pensato, infatti, a cosa succederebbe se dovessimo passare le vacanze da soli?
E’ l’ora dell’aperitivo. Marco siede al bancone del bar della spiaggia ed ordina l’ennesimo Mojito: è solo e si sente in ansia, mentre gli altri intorno a lui, in gruppo o in coppia, sembrano divertirsi un mondo. Suda, ogni singolo muscolo del suo corpo è teso e mentre si sforza di sembrare sicuro e rilassato, riflette incessantemente su quale possa essere il momento migliore per andarsene da lì.
Giulia entra nel ristorante del suo albergo, senza accompagnatore. Per raggiungere il suo tavolo deve attraversare tutta la sala, fra gli sguardi indiscreti degli altri ospiti. Anche se in genere le piace essere guardata, adesso le provoca solo imbarazzo. Si rifugia tra le righe del menù del giorno, sperando che il cameriere la serva il più in fretta possibile.
E’ così che immaginiamo le vacanze da soli?
In effetti, queste due situazioni potrebbero sembrarci familiari: sarà capitato a tutti, in qualche occasione, di ritrovarsi fra gente sconosciuta. Tuttavia, se riusciamo a sopportare l’idea di prenderci un caffè al volo con degli estranei, rappresentarsi mentalmente un’intera vacanza è cosa ben più ardua. Tanto che alcuni preferiscono rimandare le ferie e restare al lavoro. Almeno, dicono, avranno qualcosa da fare.
Ma è giusto rinunciare al meritato riposo, al viaggio tanto sognato, perché all’ultimo momento ci troviamo senza un partner?
Se anche voi siete soli e state meditando sull’opportunità di partire, questi cinque consigli vi aiuteranno a prendere la decisione migliore.
1. Abbandonate le aspettative
Le persone che hanno vissuto in modo del tutto soddisfacente l’esperienza di andare in vacanza da sole sono quelle partite evitando i pregiudizi sul tipo di vacanza, su quanta gente avrebbero dovuto conoscere, su quanti posti avrebbero dovuto visitare. E’ buona norma mantenere la mente aperta e non aspettarsi che le cose debbano necessariamente andare in un modo prestabilito. Meglio essere curiosi e scoprire giorno per giorno quello che succederà.
2. Iniziate con una vacanza breve
Se non avete mai avuto il coraggio di muovervi senza che qualcuno fosse al vostro fianco, potreste essere convinti che viaggiare da soli sia troppo complicato e non faccia per voi. Per avere una visione più realistica delle vostre capacità e per aumentare la fiducia in voi stessi, cominciate con piccoli test. Potreste limitarvi ad una settimana oppure prenotarvi un week-end lungo. Se desiderate comunque stare in compagnia, potete rivolgervi alle agenzie (cercate anche in internet) che prevedono la possibilità di viaggiare in gruppo, formula ormai più che consolidata ed alquanto apprezzata. La vacanza breve, in genere, è percepita come meno impegnativa: anche se le cose non dovessero andare per il verso giusto, avrete perso solo pochi giorni.
3. Se avete un hobby o un interesse, sfruttateli
A volte scegliere tra le centinaia di proposte a disposizione può essere difficile per chi vuole o deve partire da solo. In questi casi puntare sui propri interessi può rivelarsi la carta vincente. Molti tour operator oggi offrono pacchetti che abbinano la vacanza ad un corso di qualche tipo. Oltre alla classica vacanza studio per approfondire una lingua straniera, ci sono proposte relative alla fotografia, alla cucina, alla barca a vela, alla pittura, alla musica, ecc. Tenete presente che condividere un interesse porta le persone ad interagire con più facilità. In effetti, ci si sente autorizzati ad iniziare una conversazione con qualcuno che si trova lì per il nostro stesso motivo: facendo parte dello stesso gruppo, tutti appaiono naturalmente più disponibili al contatto.
4. Casa dolce Casa
Se per qualche ragione non avete la possibilità di muovervi neanche per un giorno, non rinunciate comunque alla vacanza. Dedicatevi alla casa, facendo cose piacevoli che in genere non riuscite a fare durante il resto dell’anno. “Eh, se avessi tempo…” Quante volte lo avete pensato? Concedetevi bagni rilassanti a lume di candela, telefonate agli amici senza fretta, organizzate il terrazzino con piante e fiori, creando il vostro piccolo angolo di natura in città, ordinate il vostro ambiente per rilassare la mente. Potete fare quello che volete! Ridipingete una vecchia parete, aprite un blog, fate lunghe passeggiate, frequentate piscine o palestre. Quale momento migliore per tornare finalmente in forma? Stare da soli qualche volta può essere un toccasana: distende, rilassa e ci aiuta a vedere le cose in un’altra prospettiva.
5. Dedicatevi agli altri
Mai fatto del volontariato? Cominciate ora: avete tempo a disposizione e voglia di dare a chi ne ha bisogno. Potete attendervi due grandi ricompense da una simile esperienza. La prima è quella di nutrire la vostra anima: fare del bene farà sentire incredibilmente bene anche voi, come ormai ci dimostrano molti studi e ricerche sulla solidarietà. Il senso di appagamento che si ricava dall’aver reso un’altra persona felice, spesso ricompensa di tutti gli sforzi fatti. Il secondo grande vantaggio di unirsi a qualche organizzazione di volontariato è che in genere si lavora con uno staff, si è quindi a contatto con persone che condividono lo stesso spirito generoso e solidale.
Per concludere, dunque, avere un periodo di tempo, come le ferie estive, da trascorrere con se stessi può rappresentare un’occasione unica di crescita personale. Molte donne, un tempo terrorizzate all’idea di passare le vacanze da sole, raccontano che questa esperienza le ha rese più forti e più consapevoli delle loro capacità. Riuscire ad affrontare le loro paure in viaggio, imparando a stare bene anche senza l’appoggio di un’amica o di un partner, ha contribuito a determinare una nuova visione di se stesse: tornate in città, hanno affrontato la vita con più fiducia, coraggio ed energia. E anche gli uomini sembrano essere d’accordo.
Dice Andrea, 28 anni: “All’inizio ho pensato che partire da solo fosse proprio una bella sfortuna. Dopo la rottura con la mia ragazza, ci mancava anche questa! Ma poi l’ho presa un po’ come un gioco, come una sfida. Volevo vedere se stare da solo in vacanza mi avrebbe aiutato a superare la mia timidezza. E sono partito. Ho cominciato con la cartina in mano, chiedendo informazioni per strada e nei locali. Non avevo idea che la gente fosse tanto disponibile ad aiutarti e fare quattro chiacchiere. E’ andata benissimo ed è stato molto più facile di quanto avessi immaginato!”.
Michela Rosati
Psicologa Psicoterapeuta
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