Pubblicato su MSN Lifestyle
Siete tra quelli che non pagano mai le bollette in tempo, non riescono mai a trovare i biglietti per il concerto preferito, che presentano la dichiarazione dei redditi in ritardo e che tipicamente si ritrovano a comprare i regali di Natale il giorno della vigilia?
Gli studiosi si interrogano sulle cause della tendenza a procrastinare, che, nella nostra società, pervasa dal mito dell’efficienza, nuoce alla carriera ed alla salute, fa perdere occasioni e viene connotata negativamente, associata a pigrizia, mancanza di volontà e di ambizione.
Secondo alcuni studi le persone rimandano i loro impegni per motivi diversi.
Il Dr. J. R. Ferrari, uno dei maggiori esperti del campo, ha individuato tre tipi fondamentali di procrastinatori:
1. gli attivi, o amanti di sensazioni forti, che aspettano fino all’ultimo minuto per godere dell’eccitazione che deriva dal fare le cose in fretta e furia;
2. gli evitanti, coloro che tentano di evitare la paura del fallimento o anche la paura del successo, persone comunque molto interessate al giudizio degli altri, che preferiscono essere considerate pigre piuttosto che incapaci;
3. i procrastinatori decisionali, che non riuscendo a prendere delle decisioni, si sentono sollevati dalla responsabilità che quelle scelte avrebbero comportato.
Qualsiasi sia la categoria di appartenenza, comunque, i procrastinatori si raccontano delle bugie, si dicono frasi del tipo “domani lo farò meglio” o “sotto pressione sono più creativo”.
In realtà, il giorno dopo si ritroveranno nella stessa condizione, senza purtroppo vedere aumentata la loro creatività.
I procrastinatori cercano attivamente delle distrazioni, come, ad esempio, controllare la posta elettronica o lasciare messaggi su Facebook, abitudini perfette per questo scopo.
Distrarsi diventa un modo di regolare le proprie emozioni, come la paura del fallimento.
Rinviare compiti o decisioni, però, alla lunga può costare caro.
E non solo rispetto alle conseguenze pratiche.
Alcune ricerche hanno mostrato che studenti procrastinatori presentavano un’aumentata sensibilità ai mali di stagione, maggiori disturbi gastrointestinali e problemi legati al sonno.
A volte la procrastinazione è un sintomo di vere patologie mentali come la depressione o il disturbo dell’attenzione: tale sintomo, generando sensi di colpa e disapprovazione da parte degli altri, può portare ad un peggioramento della condizione di base.
Quando il procrastinare impedisce un funzionamento della persona adeguato alle richieste dell’ambiente e genera problemi legati alla salute psicofisica è bene impegnarsi per cambiare questo comportamento, attraverso una terapia altamente strutturata, come quella cognitivo-comportamentale.
Michela Rosati
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