Avete mai rinunciato a qualcosa di veramente importante per paura di…

…deludere gli altri?

…non essere abbastanza belle?

…restare sole per sempre?

…far soffrire chi vi ama?

…essere tradite?

…essere le uniche sfortunate?

…non riuscire a farcela nonostante l’impegno?

Niente di strano. L’anima è generalmente invasa da predatori interiori, domande, dubbi o certezze, che rendono pesanti le giornate anche quando fuori c’è il sole.

Mano a mano, piene di paure e preoccupazioni, ci perdiamo qualcosa di importante: la nostra vita.

Ma da questa gabbia opprimente di angosce e timori si può uscire, perché la mente e il corpo contengono anche l’antidoto contro questo male comune, conoscono la strada per la felicità.

“Otto capitoli, otto passi per uscire da quella gabbia di carta che ci siamo costruite o in cui ci siamo nostro malgrado ritrovate, pagine che fanno da carina di tornasole a tutti quegli impedimenti che ingombrano, come erbe infestanti, i giardini delle nostre esistenze e che meriterebbero, al contrario, ben altri fiori da tenere tra le labbra”

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Oggi anche nella versione ebook

Dicono del libro

Il compagno, un figlio… sono quasi sempre le donne a prendersi cura della famiglia nel tentativo di rendere tutti felici. Rischiando di esserci sempre per tutti e troppo poco per loro stesse. La paura di non rendere felici le persone che amano è una delle 7 tipiche paure femminili che provocano ansia e impediscono di realizzarsi veramente, descritte dalla psicoterapeuta Michela Rosati nel suo libro La gabbia di carta. Noi le analizziamo una a una.

 D- la Reppubblica 

I sogni, le speranze per un futuro roseo poi la paura di deludere gli altri e la presa di posizione delle donne più coraggiose. Con La gabbia di carta, Michela Rosati offre alle lettrici spunti preziosi per raffinare l’attitudine ad esplorare la propria interiorità. Otto capitoli chiari e descrittivi che rivelano il mondo interiore femminile considerato spesso un mistero. Una piacevole lettura di storie di tutti i giorni, dinamiche di una donna oggi costretta a destreggiarsi tra vecchi e nuovi stereotipi, una battaglia infinita tra i propri bisogni di autorealizzazione, le aspettative e i desideri degli altri.

L’autrice in questo libro suggerisce un nuovo modo di rapportarsi con il nemico da sconfiggere: la paura di essere se stesse, il timore di deludere i genitori, di non essere all’altezza, di non meritare il successo, e infine ma non ultimo di non essere belle. La gabbia di carta è il libro che dovrebbero leggere tutti, figlie, madri ma anche compagni, padri e nonni.
Simona Burattini
Giornalista – TG2
La psicologa e psicoterapeuta, firma di Oggi, affronta in un libro la spinosa questione dell’emotività femminile. Le abbiamo chiesto di spiegarci perché siamo le peggiori nemiche di noi stesse. E come possiamo reagire.
Cos’è secondo lei la felicità?
«Più che l’eliminazione di ogni stato interiore spiacevole, come siamo abituati a pensare, è la consapevolezza di tutte le cose meravigliose di cui siamo circondati, che purtroppo diamo per scontate e che tendiamo ad apprezzare solo dopo averle perse. E’ la possibilità di connettersi con quello che per noi è importante e giusto, la possibilità che ci concediamo di percorrere “la nostra strada”. Spesso facciamo esattamente il contrario, per comodità o per paura: ci impegniamo a raggiungere obiettivi che magari non sono in linea con i nostri reali desideri, con la conseguenza di sentirci insoddisfatti. Per evitare che l’ansia prenda il sopravvento, non bisogna cercare di anestetizzarla ma al contrario accoglierla come un messaggio da ascoltare. E accettare il fatto di dover fare dei cambiamenti per stare meglio».
Le donne posseggono grandi risorse, ma a volte rimangono incastrate in situazioni che impediscono di sentirsi felici e soddisfatte. Giudizi, dubbi e timori possono rallentare o interrompere il cammino verso quello che realmente desiderano. La paura di essere sbagliate, di deludere, di rimanere sole, di essere tradite, l’idea che sia troppo tardi o troppo difficile cambiare, il timore di non essere abbastanza belle, brave o fortunate: ansie quotidiane che si trasformano in esili sbarre di carta, con il potere di imprigionare l’anima come fossero d’acciaio. Si può uscire dalla gabbia? Certo, ma bisogna sapere come fare, afferma l’autrice, che invita ad aprirci a una visione più ampia di quel che ci succede e delle nostre emozioni, attraverso la narrazione di esperienze in cui riconoscersi e spunti di riflessione tratti dal mondo della psicologia, della cultura, della scienza e della spiritualità: “Credo che la gabbia che ci incastra abbia bisogno di essere osservata da vicino. La luce può aiutarci a distinguere ciò che è pericoloso da ciò che non lo è, può aiutarci a non considerare insormontabile ciò che può essere attraversato”.
The Italian Book Club
“By placing these fears in a “paper” cage, Dr. Rosati conveys the idea that they are actually a mental problem which can be changed. She says the image of a cage occurred often in conversations with her patients and she felt the term was a way to open a different path to exploring their feelings. In primitive times, fear was a necessary component of survival. Now, human minds have gone through a process enabling survival in a world full of dangers. Primitive man was programmed to watch for real threats to personal safety. Today, the enemy in women’s minds is generally more abstract; the instinct to physically run away is not as useful, because one cannot physically run away from anxiety-causing thoughts of the mortgage due at the end of the month. The mindset for dealing with fears needs to be changed.”