Autore: Dott.ssa Michela Rosati* – Tutti i diritti riservati – Pubblicato su Terni Magazine – Gennaio 2010
Alcuni esperti, come il professor Albert Mehrabian, sostengono che la comunicazione umana sia basata sulle parole solo per il 7% e che il resto dei nostri messaggi venga trasmesso attraverso quelle componenti della comunicazione dette “non verbali”.
Anche senza accorgercene, veicoliamo informazioni su di noi attraverso la postura, ai gesti, alle espressioni del volto, allo sguardo, al tono della voce.
Segnali come l’espressione facciale delle emozioni hanno una forte connotazione biologica, innata, e presentano similitudini con i segnali utilizzati dai primati non umani.In genere la nostra attenzione è focalizzata sul contenuto delle conversazioni che intratteniamo con gli altri.
Ma quando c’è contraddizione tra ciò che diciamo con le parole e ciò che comunichiamo con il linguaggio del corpo è proprio quest’ultimo che riesce ad imporsi sulla dimensione linguistica, grazie alla sua maggiore visibilità e alle scarse possibilità di essere dissimulato.
Possiamo accorgerci, ad esempio, che qualcuno sta mentendo da tutta una serie di segnali, per la maggior parte inconsapevoli: la persona potrebbe evitare lo sguardo , volgendolo in alto a destra oppure posandolo su cose prive di importanza (una penna, una forchetta, una lampada…), potrebbe battere le palpebre frequentemente, il suo respiro potrebbe mutare, facendosi più corto e accelerato.
Chi racconta delle bugie potrebbe sorridere con la bocca ma non con gli occhi. Nell’intento di non tradirsi sarà portato a tenere le braccia vicino alle cosce, o incrociate, e gesticolerà meno del solito, assumendo una postura più rigida.
La comunicazione non verbale, chiamata anche analogica, non si impara a scuola. Anzi, per ignoranza o convenienza, a volte ne sminuiamo il valore: come afferma Marco Paconi, “se il partner si irrigidice o si scosta leggermente quando lo abbracciamo, difficilmente ammetterà di rifiutarci; anzi più spesso ci darà dei visionari o dei paranoici.
Così come potremmo ignorare, per tante ragioni, i palesi segnali di interesse che il partner mostra verso un’altra persona (leccarsi le labbra, fissarla a lungo, toccarsi la fede e, magari, sfilarsela quando lapersonagli/le parla.
Ad ogni modo gli aspetti non verbali dell’interazione umana influenzano potentemente le relazioni interpersonali: non a caso, da anni ormai, fioriscono corsi che insegnano a usare al meglio questo canale comunicativo.
Tuttavia, per una buona parte, il linguaggio del corpo resta spontaneo e poco manipolabile. Anche se alcuni sono in grado di “piegare” a loro favore gesti, intonazione della voce e postura per dare una certa impressione di sè, è noto ad esempio, che la parte inferiore del corpo sia proprio la meno controllabile e che quindi costituisca una fonte di importanti informazioni sulle reali intenzioni ed emozioni dell’altro.
Se una persona è in ansia, il modo in cui muove o agita nervosamente i piedi lascia trapelare il suo stato d’animo, anche quando adotta una postura rilassata. La fretta di andarsene può essere espressa tenendo un piede orientato verso l’interlocutore e l’altro verso una potenziale via di fuga, anche se a parole la persona si dichiara estremamente interessata alla conversazione.
Allo stesso modo, chi, da seduto, accavalla le gambe, tenendo il piede sospeso e spingendolo avanti e indietro, oppure ne contrae le dita fino a contorcerne la punta, o tiene sollevati i talloni (portando il busto in avanti e impugnando con le mani i braccioli della sedia) mostra chiari segni di impazienza.
E prima di concludere che una persona non è affatto attratta da voi, provate ad osservarne la posizione delle gambe e dei piedi. Se, incontrandola, tiene un piede sollevato per lungo tempo, o lo orienta verso di voi, allora sta probabilmente comunicando un qualche interesse nei vostri confronti.
Se poi una donna che siede tende ad accarezzarsi le ginocchia o il collo del piede, se le gambe appaiono tese e scattanti e la scarpa aperta lascia intravedere l’alluce rivolto in su, allora siamo di fronte a segnali, più o meno coscienti, di eccitazione.
Dott.ssa Michela Rosati
Psicologa, Psicoterapeuta
www.michelarosati.it
*Note legali. I contenuti del sito sono tutelati dalla normativa sul diritto d’autore. Gli articoli pubblicati nel sito possono essere riprodotti a condizione che sia rispettata la loro integrità e sia citata la fonte con indicazione espressa dell’indirizzo del sito.